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Le regole del buon investitore contro la volatilità

Dopo un anno e mezzo di crescita sostenuta dei mercati azionari, possiamo certamente dire che è stato un inizio 2022 difficile per tutti i settori finanziari – analizza Pier Paolo Abba su nicolaporro.it

  • i titoli “growth”, che avevano sovraperformato per molto tempo, hanno subito un repentino ridimensionamento;
  • l’obbligazionario è stato posto sotto pressione soprattutto dopo le dichiarazione delle principali banche centrali (Fed e BCE).

Facendo un esempio, cito il caso clamoroso di Meta (ex Facebook), che la scorsa settimana, in un solo giorno, ha perso il 26% di capitalizzazione. Si tratta di 243 mld di dollari, oltre un terzo del valore di tutti i titoli quotati nella Borsa Italiana.

Quello menzionato, tuttavia, non è un caso isolato: il 44% delle società del listino tecnologico hanno perso almeno il 50% dai massimi toccati negli ultimi 12 mesi. Era stato proprio questo settore a sostenere una crescita impetuosa dai minimi 2020 ad inizio pandemia.


Quindi, che fare?

Quello che sta avvenendo non deve sorprendere nessuno, non vi è niente di nuovo. La volatilità è la normalità sui mercati, anche se talvolta ce ne dimentichiamo, soprattutto dopo periodi di tranquillità, come sono stati quelli vissuti dalla primavera 2020 sino all’autunno dello scorso anno.

Infatti, volgendo per un attimo lo sguardo al passato, possiamo ricordare come uno dei mercati più importanti ed efficienti al mondo, come l’azionario americano, sia stato in grado di generare rialzi negli ultimi 150 anni straordinari, benché non in maniera lineare, bensì passando da perdite momentanee (drowdown) davvero molto elevate, come è possibile vedere dal grafico sotto riportato.

Lo stesso si può dire per tutti i mercati azionari mondiali diversificati.

Se comprendiamo che la volatilità è una costante e non un’anomalia, possiamo beneficiarne sia in termini di nostra tranquillità emotiva, sia per gettare le basi per investimenti profittevoli.


Non dimentichiamo che viviamo un periodo in cui:

  • la crescita economica rimane sostenuta, così come le stime degli utili societari;
  • l’inflazione elevata rende gran parte degli investimenti in obbligazioni non adeguatamente remunerativi, in quanto i rendimenti reali risultano negativi;
  • governi e istituzioni a livello mondiale stanno investendo diversi trilioni di dollari per piani di riconversione energetica, digitalizzazione, infrastrutture e per perseguire una crescita economica sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale.

Da queste riflessioni comprendiamo come, adottando comportamenti di buon senso, si possa anche oggi, come nel passato, ricavare benefici evidenti.


Le regole del “buon investitore”:

Investire è ormai una necessità, se non vogliamo che il nostro denaro, parcheggiato in conto o sotto il materasso, si assottigli sempre di più a causa dell’aumento dei prezzi (inflazione).

Investiamo solo quando abbiamo prima definito chiaramente i nostri obiettivi, non per speculare.

Solo nel momento in cui comprendiamo che gran parte delle nostre risorse finanziarie saranno necessarie per soddisfare bisogni personali e familiari non immediati, potremo dare tempo ai nostri investimenti di “lavorare per noi”, rivalutandosi.  

Utilizziamo strumenti che garantiscano diversificazione. Nemmeno i maghi, con l’aiuto della sfera di cristallo, riescono sempre a cogliere i cavalli vincenti e abbandonarli il giorno precedente alla loro discesa. Quindi, avendo la certezza che i mercati diversificati salgono sempre nel tempo, oscillando inevitabilmente, possiamo investire serenamente senza prendere i rischi legati a scommesse speculative.

Allontaniamoci dai “rumori di fondo” della quotidianità. Ogni giorno abbiamo cento buoni motivi per non investire. Usando una metafora, possiamo dire che restando immersi nella nebbia non vediamo cosa ci aspetta dopo la curva che stiamo affrontando.

Elevandoci sulla montagna abbiamo un paesaggio migliore, più ampio, più rassicurante. È da questa prospettiva che si prendono le decisioni migliori per il nostro futuro, si decidono i percorsi corretti, senza deviare se incontriamo temporali o nubi basse.

Lo ammetto, non è semplice neppure per gli addetti ai lavori essere razionali e disciplinati quando si tratta dei propri risparmi. Ecco perché un compagno di viaggio preparato, in grado di accompagnarci nel lungo tragitto della gestione efficiente del nostro patrimonio, piccolo o grande che sia, è determinante.  

Questa persona è il NOSTRO Consulente, cointeressato con noi al raggiungimento di ciò che è importante. Talvolta può sembrare autoritario, quando fa di tutto per dissuaderci dalle scelte dettate dai nostri istinti, ma lo fa per il nostro bene.

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