Cinque domande d'investimento per il 2020

Cinque domande d’investimento per il 2020

Investitori e USA, sensazioni di minaccia derivanti dai venti macroeconomici e politici che soffiano sul mondo degli investimenti.

Nell’articolo di Capital Group vengono esaminate cinque aree potenzialmente problematiche e il punto di vista fornito dai suoi professionisti d’investimento:

1>1. Ci sarà una recessione nel 2020?

p>Le recessioni possono essere molto dolorose, politiche accomodanti ed economia USA a due velocità sono i temi trattati.

Gli effetti delle politiche monetarie hanno bisogno di tempo per essere avvertiti, ma qualche segnale arriva dal mercato immobiliare che beneficia di tassi bassi e la capacità di acquisto del consumatore americano, il tutto fa ben sperare per il 2020.

2. M>2. Meglio uscire dai mercati in quest’anno elettorale?

lezioni presidenziali e catalizzazione dell’interesse dato dalla copertura mediatica non vanno d’accordo con la stabilità dei mercati, gli investitori potrebbero rimanere alla finestra in attesa che la situazione sia più chiara, un comportamento già messo in atto durante i precedenti cicli elettorali.

L’analisi continua con la domanda se questo modo di agire sia veramente la strategia vincente perché in realtà il passato, come conferma l’indice Standard & Poor’s 500 Composite, ha dimostrato una situazione diversa. Ci sono molte variabili in gioco  che possono essere determinanti oltre ai singoli Presidenti che in realtà hanno un peso meno incisivo sull’andamento dei mercati.

3. Gli Stati Uniti c>3. Gli Stati Uniti continueranno a guidare i mercati globali?

di supremazia indiscussa del mercato azionario USA solleva qualche dubbio sulla sua sostenibilità. Gli investitori dei giorni nostri devono iniziare a pensare ad un unico mercato comprendente il mondo intero, anche perchè e sempre più normale che aziende con una sede legale in un certo paese abbiano poi la produzione in altre nazioni, come avviene ad esempio per molte aziende europee che operano prevalentemente in Cina e America.

L’analisi prosegue con gli indici internazionali e quelli americani che differiscono per la tipologia di aziende, finanziarie e dei materiali nel primo caso e tecnologiche e sanitarie nel secondo, per scoprire che i migliori rendimenti realizzati negli ultimi decenni sono per lo più aziende domiciliate al di fuori degli Stati Uniti.

4. In che modo la guerra c>4. In che modo la guerra commerciale può incidere sui miei investimenti?

è andato migliorando da quando le due superpotenze, Stati Uniti e Cina, hanno deposto l’ascia di guerra ed hanno iniziato una fase meno bellicosa e più costruttiva, gli USA alleggerendo alcuni dazi e la Cina comprando più beni statunitensi.

Una lungo percorso che però beneficia di accordi positivi e distensivi.

Negli ultimi 15 anni si è avuta un’evoluzione decisa delle situazioni che devono affrontare la aziende che operano in tutto il mondo, il mutamento costante evoluzione ha portato queste imprese a capire come rendere al massimo indipendentemente dalle decisioni prese dai vari governi.

5. I tassi d’interesse divente>5. I tassi d’interesse diventeranno negativi anche negli Stati Uniti?

assi d’interesse negativi, ecco come per anni hanno operato le banche centrali di Europa e Giappone, al contrario della Fed che al momento si è rifiutata di ricorrere a tassi negativi, ma cosa succederebbe in caso di recessione?

Le probabilità che la Fed applichi tassi d’interesse negativi sembra molto remota, taglierà invece i tassi progressivamente fino ad arrivare a zero oppure potrebbe anche comprare obbligazioni, come accaduto nell’ambito del suo programma di allentamento quantitativo.

Rendimenti negativi si hanno di norma nelle fasi di incertezza economica, quando gli acquirenti si riversano sugli strumenti percepiti come sicuri, gli Stati Uniti dovrebbero rimanere su un percorso di crescita nel prossimo futuro, salvo un catalizzatore esterno inatteso.

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